- UN GIRO DI 3 GIORNI PER SCOPRIRE I CASTELLI DELLA VALLE D’AOSTA ” ANCHE” FUORI STAGIONE.
- Appunti di viaggio semiseri di uno pseudo-ciclista toscano
- VALLE D’AOSTA: ITINERARIO DI 3 GIORNI
3 giorni in bici in Valle d’Aosta a Dicembre??? E perché no??? Ma che giro faccio??? Boh??? Poi….improvvisamente….ecco l’idea….. “Ma si!!! Vado in giro per Castelli, 3 giorni su e giù per le strade dei fondovalle cercando di vederne il più possibile.
Informazioni pratiche. Un sogno alla portata di tutte le tasche. Non esitate a contattarmi. Sono Paolo Novellini e sarò felice di condividere con voi questo mio viaggio. Info – Domande
GIORNO 1
Castello di Sarre – Castello d’Introd – Castello di Aymavilles – Castello di Fenis – Castello di Ussel – Castello di Chatillon
Arrivo di buon mattino ad Aosta, il termometro segna -5°, mi vesto come se dovessi salire sul Monte Bianco, scarico il fedele mezzo, un caffè in Piazza Chanoux e via, si parte!!!
Un po’ di pianura, tanto per far girare le gambe, il Castello di Montfleury sulla sinistra ma io devo andare a destra, in salita. La strada è tranquilla, quasi priva di traffico, il sole inizia a farsi sentire….Il Castello di Sarre è lassù, lo raggiungo in poco tempo, una foto e poi proseguo; altra salita e poi una bellissima pista sterrata tra i vigneti e, sullo sfondo, in lontananza, il castello di Saint Pierre. Il mio preferito sia per la forma sia per la posizione, con la chiesa parrocchiale accanto.Proseguo in discesa percorrendo un breve tratto di Statale e passando accanto alla Tour Colin. Il ponte sulla Dora e sono a Villeneuve. Chatel Argent è lassù, su quello scoglio roccioso e domina il fondovalle sottostante. Attraverso il paese e riprendo a salire in direzione Introd ma c’è da fare una deviazione, una bellissima strada sterrata mi porta fino a Arvier con il suo Castello La Mothe e ora s’inizia a fare sul serio. C’è la prima salita “vera” da affrontare, breve ma intensa; al suo culmine si apre la vista sulla Valle Centrale…”Quale migliore occasione per fare una foto e, soprattutto, per riprendere fiato!!!” Ancora un po’ di salita e poi una bellissima pista sterrata che costeggia il Parc Animalier fino ad arrivare al Castello d’Introd. Da qui lo sguardo si sposta verso il “Tetto d’Europa”: Il Monte Bianco, che fa capolino sullo sfondo.
Una “gelida” discesa mi riporta a Villeneuve, breve visita a Chatel Argent e poi si rientra in direzione Aosta, in un susseguirsi di edifici cui posso solo dedicare il tempo di una foto, data la temperatura decisamente “invernale”.
Il Castello Sarriod de la Tour, lo splendido Castello di Aymavilles, la Tour Pompiod immersa nei vigneti e nei meleti come i resti del lontano Castello di Jovencan, la Tour Plantà e la Tour de Villa. Sono quasi arrivato ad Aosta, ma il giro non è ancora finito, c’è da arrivare a Saint Vincent. E quindi proseguo verso la Bassa Valle su percorso a tratti sterrato fino a Grand Pollein. Qui mi si presenta la salita verso il Castello di Brissogne e, veramente, inizia la sofferenza. Piano piano i tornanti passano e la vista verso il fondovalle si fa più ampia; qualche pausa ogni tanto, finalmente sono ai piedi del Castello di Brissogne. Foto di rito, e giù, in discesa, qualche km di saliscendi, passando, dapprima accanto al malandato Castello di Saint Marcel per poi raggiungere il Castello di Fenis, probabilmente il più famoso della Vallèe. Vorrei rimanere un po’ per fare qualche foto “artistica” ma il sole sta per scomparire dietro le montagne e la temperatura inizia a scendere a livelli (per me) polari. Per precauzione indosso le lampade frontali in modo di averle già pronte in caso di necessità. Gli ultimi 20 km passano abbastanza velocemente; è quasi buio, quando arrivo nei pressi di Chatillon. Lassù si staglia il Castello di Ussel, affronto la salita in cerca di un punto da cui poter scattare l’ultima istantanea di giornata e poi ritorno giù fino alla stazione di Chatillon. Un comodo (e soprattutto caldo) treno mi riaccompagna ad Aosta, infreddolito ma felice.
GIORNO 2Giornata nuvolosa, le previsioni non sono delle migliori, l’unica certezza è il gran freddo, ma non c’è da scoraggiarsi. Oggi il programma prevede un bell’anello con partenza e arrivo da Saint Vincent. Sono appena partito e già il bivio per Emarese mi avverte che inizia la salita….”Cominciamo bene!!” La lunga ascesa fino a Emarese non è poi così terribile, ci sono si alcuni punti in cui la pendenza è severa, ma, nel complesso, è una bella salita con la vista che si allarga sempre più, man mano che si sale. Arrivo a Emarese, breve pausa e poi via in direzione Col d’Arlaz, percorro una bellissima sterrata in mezzo ai lariceti fino a ritrovare l’asfalto. Il Col d’Arlaz è poco sopra, un breve sforzo e mi trovo sullo spartiacque con la Val d’Ayas. La strada in discesa verso Challand St.Victor sarebbe chiusa per lavori…. Decido di proseguire lo stesso e, con prudenza arrivo sulla strada regionale della Val d’Ayas. Il programma prevede di proseguire in discesa fino al fondovalle ma, i ruderi del Castello di Villa e la voglia di andare a vedere la Riserva Naturale mi consigliano di fare questa deviazione.
La strada passa accanto alla collina, dove sono i resti del maniero che fu all’origine della potente famiglia Challant, proseguo ancora un po’ in salita e poi, con una breve discesa arrivo al Lago di Villa. Non c’è anima viva, mi godo il silenzio per cinque minuti e poi risalgo sul mio fedele “destriero”. Mi attende una lunga picchiata fino a Verres, data la temperatura, decido di indossare tutto ciò che ho dentro lo zaino. La discesa tocca il Capoluogo, raggiunge Isollaz per poi rientrare sulla strada regionale. Il Castello di Verres è là, su quella rupe rocciosa a dominare l’abitato sottostante. La foto è d’obbligo e poi si prosegue fino alla città. “E’ il momento della pausa pranzo”, mangio velocemente il mio panino e mi rimetto in movimento, “Mancano ancora tanti km”. Prossima tappa Arnad; arrivato al cartello che indica la località, vedo, sulla sinistra il bollino della Via Francigena e decido di seguirlo. Inizio uno slalom tra strette viuzze, ponticini e vicoli fino all’uscita dal paese. “Ma quanti castelli ci sono qui” è la domanda…. La risposta non la so…. In discesa arrivo al Pont d’Echallod, dove attraverso la Dora e velocemente raggiungo Hone sulla sterrata che costeggia l’Autostrada.
Attraverso anche qui il paese ma, già da un po’ il mio sguardo è rapito dal Forte di Bard, lassù imponente, arcigno…”Babbo ma lassù ci stanno gli Avengers???” la domanda che mio figlio mi ha fatto tante volte… La visita è rinviata al ritorno, ora attraverso nuovamente la Dora e m’immetto sulla statale; prima c’è da fare un passaggio dentro Donnas e fotografare Strada Romana delle Gallie. Dopo aver svolto questi due ”compiti”, è il momento dell’ingresso a Bard (ovviamente dalla “mortale” salita sul lato Sud). Attraverso il borgo addobbato con presepi artistici, sparsi qua e là. Ne fotografo alcuni e poi riprendo la strada del ritorno: di nuovo Hone, di nuovo la sterrata lungo l’autostrada e poi arrivo al Pont d’Echallod ma stavolta tiro diritto. Mi attendono 4 km di strada tranquilla fino al Castello d’Issogne. Il freddo inizia a farsi sentire e una cioccolata calda è d’obbligo… E’ il momento di visitare il castello, ho un po’ di tempo e voglio “spenderlo” per vedere questa splendida dimora. Mi godo la visita e, soddisfatto, mi rimetto in sella percorrendo i km che mi separano da Montjovet con rinnovata energia: Fleuran, Fabbrica di Champdepraz, Viering alcuni de nomi che ricordo e, infine Montjovet. Una breve salita fino a Toffo e qui, uno dei più bei tratti del mio giro: la splendida mulattiera a mezzacosta fino a Balmas. Da Balmas ancora un po’ di salita fino ai piedi del Castello di Saint Germain. Anche qui, una breve visita è obbligatoria….mi rimangono pochi km di discesa e falsopiano fino a St.Vincent; il Ponte Romano certifica che anche questa giornata è alla fine. Anche oggi un gran bell’anello impreziosito dalla visita al Castello di Issogne, “Questo giro dei Castelli mi piace sempre di più!!!”
GIORNO 3La Tappa più breve e la più facile…. Una bella giornata di sole (il freddo è una cosa scontata) è il miglior biglietto da visita che si possa desiderare. Trasferimento in treno da Aosta a Chatillon, esco dalla stazione e il sole qui on è ancora arrivato e allora si va su a Chatillon a cercarlo e, ovviamente a vedere il Castello Passerin d’Entreves. Tanto per cambiare l’inizio è in salita (e che salita!!!) fino al Castello e alla vicina Chiesa di San Pietro. Mi fermo un po’ sulla terrazza, i raggi del sole si fanno sentire, rimarrei ancora ma è ora di scendere. Prossimo obiettivo il Castello Baron Gamba con il suo meraviglioso parco di alberi monumentali. “Arrivato!” ma…. c’è solo il tempo per una breve visita del parco e poi bisogna ripartir; ancora discesa, attraverso la Dora e prendo a salire verso Pontey ma, quasi subito, giro a destra verso la pista di Go-Kart.
Riprendo a costeggiare la Dora che mi accompagnerà su strade secondarie e pista ciclabile fino a Chambave. Eccomi a Chambave, un giretto lungo la via principale del borgo e riprende la salita…Vorrei arrivare fino al pittoresco castello di Cly ma non ho molto tempo a disposizione (“sarà per la prossima vola”); seguo le indicazioni della Via Francigena e percorro un lungo tratto a saliscendi, con bellissimi scorci panoramici sulla Valle Centrale e le cime innevate soprastanti.
Sette km mi separano da Nus, anche qui è obbligatoria una breve deviazione all’interno del paese per vedere il Castello di Pilato per poi riprendere a salire fino ai piedi del castello di Nus. Di nuovo i segnavia della Via Francigena (che mi accompagneranno fino alle porte di Aosta), ancora saliscendi e panorami fino alla deviazione sterrata sulla destra con indicazione “Castello di Quart”. La splendida sterrata è baciata dal sole e offre una vista impagabile: il castello è lassù, al culmine della breve salita, magnifico come pochi. Proseguo il rituale delle foto, aggiungendo questo maniero alla lista dei mei “trofei” e riparto. “Manca poco, è quasi finita” e la cosa non è che mi rallegri anzi, la malinconia si fa sentire, quella tristezza che si prova alla fine di un bel viaggio com’è stato questo…. Saint Cristophe, attraverso il paese, uno sguardo a un altro Castello Passerin d’Entreves, poi il bianco, quasi fiabesco, Castello Jocteau e, là sotto Aosta. Rientro nel traffico, un po’ di strada e sono all’Arco d’Augusto; non mi resta che una meritata “passerella” in centro città fino a Piazza Chanoux. “Ora è davvero finita, ma, prometto, ritornerò presto!!!”